La Pace di Aristofane

Spettacolo conclusivo I Anno Scuola dell'attore  2022 - 2023

Regia Raffaello Malesci


A cavallo di uno scarabeo per cercare “La Pace”

La Scuola dell’attore con “La Pace” di Aristofane affronta un testo che potremmo definire di “teatro civile” risalente a 2500 anni fa, la commedia debutta infatti ad Atene nel 421 avanti cristo. 

Anche allora, come sempre nella storia dell’umanità, imperversava una guerra che il protagonista della nostra commedia è determinato a fermare. Per fare ciò si fa trasportare alla casa degli Dei a cavallo di uno scarabeo stercorario per cercare la più nobile delle dee con il più ignobile degli insetti. 

Arrivato alla casa degli Dei, scopre che quest’ultimi hanno traslocato, ormai disinteressati del destino degli uomini. Ermes, l’unico Dio rimasto a presidiare le masserizie, accusa gli uomini di essere troppo litigiosi e di aver fatto perciò fuggire la Dea della Pace. Da qui partono una serie di farsesche avventure ed espedienti per ritrovare “La Pace”, sepolta in una grotta e custodita dal terribile Dio della Guerra. 

Nelle improbabili vicende che seguono Aristofane elenca con estrema lucidità tutte le cause che allontanano la Pace dalla terra. Cause che, con sorpresa, sono più che mai attuali, immediatamente riconoscibili, terribilmente contemporanee. 

Oggi come allora i problemi sono gli stessi. Le soluzioni complesse, sfuggenti, controverse. 

La Pace viene finalmente liberata e può tornare sulla terra dove si organizzano grandi festeggiamenti. Ma fin da subito qualcuno complotta per mandarla via, per ostacolare la presenza della Dea. 

Aristofane è lucido e chiaro: La Pace è estremamente difficile da preservare. Scopriamo allora che il pacifismo dell’Atene classica dialoga con quello dei nostri giorni, senza essere di facciata, senza utilizzare vuoti slogan come accade oggi, ma argomentando con un’analisi lucida, severa e impietosa.  

La guerra è dunque inevitabile? Connaturata all’uomo? Aristofane non ci regala facili soluzioni, ma stimola la riflessione provocandoci con la sua comicità grottesca e sboccata, lascia che il teatro sia un gioco sublime fra attori e pubblico a caccia di una “Pace” sfuggente, evanescente e sibillina. 

L’umanità è alla ricerca della “Pace” …, da 2500 anni ormai. C’è tempo, mettiamoci comodi. 

Pace, pace, pace!